Creare valore

Evento è una parola di sei lettere che, se pronunciata all’interno dell’agenzia, può accendere numerose lampadine. E no, non solo perché poi si finisce sempre tutti con un calice in mano, ma anche – e soprattutto – perché organizzare e comunicare un evento significa interfacciarsi con bisogni e contesti sempre nuovi.

Non solo, l’evento non mente. Mai. La riuscita del lavoro è tangibile e innegabile: l’evento è andato bene in base al numero di persone presenti e alla loro partecipazione. C’è quindi un’altra parola, sempre di sei lettere, che fa la differenza quando si struttura una manifestazione come la Festa della Malvasia, ed è valore. Il valore è ciò che ti differenzia non solo rispetto agli eventi competitor, ma anche rispetto alle edizioni precedenti dello stesso evento.

Com’è andata?

Un programma fitto, fittissimo, comunicato da 37 attraverso i canali social e l’ufficio stampa, che ha dato ritmo ai due eventi storici della manifestazione: la gara delle malvasie e la mescita del sabato sera, perché poi la regina è sempre lei, la Malvasia. Ma il risultato è tangibile, dicevamo, quindi è giusto far parlare i numeri:

• 200%Incremento calici acquistati
• 7.000+Persone presente nel weekend
• 11Testate giornalistiche coinvolte

Quello che i numeri non dicono

Eppure c’è l’intangibile, il non classificabile attraverso i numeri: uno degli obiettivi di 37 era quello di ampliare le fasce d’età interessate alla Festa, e fidelizzarle. Un’operazione possibile solo attraverso il coinvolgimento delle scuole e delle associazioni, che ci hanno seguito nell’intento di trasformare la Festa della Malvasia in un appuntamento aspettato da grandi e piccini, uomini e donne.

Attesa, di nuovo sei lettere, per l’edizione numero tredici. Da quest’anno l’attesa sarà da parte di produttori e appassionati, ma anche di bambine e bambini, desiderosi di mettersi artisticamente alla prova sul prodotto principe del loro paese.